sabato 14 giugno 2008

Turismo, il territorio della Sibaritide poco valorizzato

Il capogruppo regionale di Italia dei Valori, Feraudo, invoca un organico progetto di sviluppo

«Gli ultimi dati sul turismo calabrese evidenziano - una volta di più - lo stato di inadeguatezza e, talvolta, di vero e proprio arretramento della nostra regione in un comparto che dovrebbe essere trainante per il suo sviluppo economico. Molto è stato scritto - e non intendiamo ripeterlo - sulle potenzialità di un territorio, in primis quello della Sibaritide, che ha un sistema costiero unico in Italia, che dispone di reperti archeologici plurimillenari, che ha una storia religiosa che potrebbe costituire un'autentica miniera di turismo religioso; meno note - ed attualmente difficilmente identificabili - le ragioni di questa situazione, che fa sistematicamente gridare alle molte - troppe- occasioni perdute». Ad affermarlo è il capogruppo regionale di Italia dei Valori, Maurizio Feraudo. «In una realtà come la nostra un ruolo centrale dovrebbe essere svolto da un'autorità sovraterritoriale, in grado di assicurare non solo il coordinamento fra le varie realtà comunali e provinciali, ma - sopratutto - il razionale impiego della spesa, tenuto conto che, fra fondi europei, nazionali e regionali, il comparto appare come uno dei più impegnativi. Sino ad ora questo ruolo è stato svolto - con risultati che, evidentemente, non sono stati all'altezza delle aspettative - dalla Regione Calabria e dai suoi assessori al Turismo, succedutisi nel corso di molti anni. Qualcosa - dichiara Feraudo - va cambiato, è chiaro. Non si può continuare senza un organico progetto di sviluppo che va redatto ed attuato tenendo conto di molteplici fattori, fra i quali - naturalmente - vanno annoverati gli operatori del settore. Ma non è produttivo far conto soltanto su alberghi e ristoratori; questo sia per la loro ridotta dimensione, che impedisce a ciascuno di essi di raggiungere quella "massacritica" necessaria per far partire iniziative di sviluppo davvero imponenti, sia perchè ancora da noi non e' diffusa l'attitudine alla collaborazione ed alla cooperazione fra "colleghi" del medesimo settore che costituisce il segreto del successo di realtà vitalissime come la costiera romagnola».

Fabio Pistoia (La Provincia Cosentina)

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