lunedì 31 marzo 2008

Trebisacce: Costituito il comitato pro-ospedale.

Costituito un comitato pro ospedale per il potenziamento e funzionamento e contro la chiusura. Intesa generale raggiunta su di una mobilitazione generale sulla questione sanità. Ben riuscita l’iniziativa promossa dall’assessore alla sanità, Graziano Mandaglio, di convocare venerdì sera, nella sala consiliare i sindaci dei comune dell’alto jonio e gli operatori sanitari per trattare lo scottante tema della sanità con annessa paventata chiusura o depotenziamento dell’ospedale “G. Chidichimo”. ”Non ci possiamo permettere di assistere impotenti alla chiusura dell’Ospedale. Vi è una volontà precisa di farlo morire.” Ha esordito dando inizio ai lavori Graziano Mandaglio, nella sua duplice veste di medico e di assessore. E ancora: "Questa logica è iniziata già da tempo, sin da quando l’Asl di Trebisacce è stata trasferita a Rossano e ora Cosenza. Abbiamo problemi di viabilità, di medici che mancano, di paramedici, di primari e noi dobbiamo organizzarci e mobilitarci per farci sentire e ostacolare questo processo che penalizza il nostro territorio". Franco Durso, sindaco di Roseto Capo Spulico: "In altri momenti noi sindaci siamo riusciti già a fare sintesi di territorio con risultati apprezzabili, e anche in questa occasione sapremo fare la nostra parte. Dobbiamo lavorare in sinergia ed essere propositivi considerando anche il fatto che lo scorso giovedì il Direttore Generale Franco Petramala ha già assicurato che l’ospedale non si chiuderà e comunque insieme a voi operatori sanitari andremo avanti e presenteremo a chi di competenza le nostre giuste rivendicazioni di sanità territoriale". Salvatore Aurelio, sindaco di Albidona, esprime il suo assenso a sostenere la causa nell’interesse dei cittadini che hanno bisogno dell’ospedale e pertanto non mancherà l’impegno necessario. Cecilia Renne di Cassano concorda con la necessità di potenziare la struttura di Trebisacce, ma rivendica anche la necessità su Cassano di potere avere i servizi essenziali per il poliambulatorio dove attualmente non è possibile garantire neppure un elettrocardiogramma o dei raggi. Saverio La Regina: "L’ospedale sta morendo, manca persino la segnaletica stradale e la scritta sul tetto di ospedale per essere riconosciuto da chi arriva da fuori a Trebisacce. E’ lodevole l’iniziativa intrapresa che condivido e sostengo. Mandaglio interviene e sostiene che bisogna costituire una commissione di valutazione, un comitato permanete che si faccia carico di portare le istanza ai vertici della sanità. Antonio Caccuri, assessore alla cultura: "Per la prima volta non ci sarà il seggio elettorale speciale in ospedale a causa del ridimensionamento dei posti letto. E’ vero che i direttori generali promettono e rilasciano dichiarazioni, ma sappiamo però che le decisioni poi vengono dall’alto. L’ospedale deve restare tale e non ospedale ufficio come stava accadendo recentemente di assegnare ad un’associazione di volontariato uno spazio utile alla struttura. Sono anch’io per la mobilitazione generale ed occorre coinvolgere quanta più gente possibile. Luigi Odoguardi, primario di Radiologia: "Siamo passati dalla medicina di base a quella specialistica, ma non abbiamo i 32 posti letto di lungo degenza, né i 4 posti di endocrinologia, e l’ospice di Cassano abbandonato a se stesso, il piano sanitario prevede come ospedale di frontiera i posti letto per acuti e questi posti e non ci sono. Dobbiamo chiedere ciò che ci spetta al direttore generale e ci dobbiamo muovere. Gli operatori Nicola Gatto e Antonio Paolino puntano sulle liste di attesa lunghe per mancanza di personale medico e sul fatto che gli spazi interni della struttura devono esser assegnati con criteri più razionali e funzionali all’azienda e non per ospitare associazioni che meritano delle sedi adeguate ma fuori dalla struttura ospedaliera. Corigliano, chirurgo, sostiene che i politici usano i medici e li spostano per farsi la campagna elettorale. Valentino della UIL afferma che l’ospedale è di frontiera ed è prevista la non chiusura dai piani sanitari. Raffaella Bruni,operatrice sanitaria: "La gente ha bisogno di risposte e non di persone che fanno la corsa alle poltrone!” Antonio Scutari, direttore Sanitario: "Bisogna capire qual è la missione dell’ospedale e occorre assicurare almeno le prestazioni di primo livello e avere dei “responsabili” di servizi, occorre una riorganizzazione delle responsabilità. Leonardo Campana, ginecologo, afferma che le reperibilità sono tante e i medici affrontano un sacrificio notevole pur di assicurare il servizio che va potenziato e con immediatezza. Occorre e condivide una generale mobilitazione di tutto il territorio per ostacolare la volontà politica di chiusura dell’ospedale. Mario Melfi, sindaco di Amendolara: "Occorre coniugare l’esigenza dei cittadini con quella degli operatori. Siamo per la rivendicazione seria, per far rispettare i patti, per parlare con Petramala, nell’interesse della cittadinanza e per la cittadinanza". Esprime condivisione per l’iniziativa e sostegno per la consulta o comitato permanente. Mario Ciacco, radiologo: "La gente non si sente tutelata dalla politica ed è scontenta peri servizi. La gente però se la prende con noi sanitari e non con i politici e noi ci dobbiamo assorbire tutte le lamentele. Dobbiamo difendere il nostro territorio e non mortificarlo ancora. Dobbiamo far sentire la nostra voce nelle sedi opportune". Luigi Bria, sindaco di Villapiana: "Da quando siamo passati con Cosenza si sta depotenziando l’ospedale e la sanità. I nuovi investimenti mancano perché non superiamo i 120 posti letto, in alcuni paesi manca la guardia medica e manca l’emergenza sul territorio. Siamo dalla parte dei cittadini e degli operatori". Mandaglio ringrazia i convenuti e su questi problemi, a breve con il comitato, incontrerà il Dirigente Generale perché, ha concluso “siamo tutti insieme e accomunati dallo stesso obiettivo.”

Franco Lofrano

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