San Lorenzo del Vallo - La cultura subisce un grave attentato. E' questa la sintesi che potremmo fare dopo aver verificato i fatti che hanno interessato la sede dell'Associazione di promozione sociale “Jentilinum”, sita in località Fedula del comune di San Lorenzo del Vallo. Quel che resta del locale e dei suoi arredamenti è un sol cumulo di macerie e di ceneri. Un incendio, infatti, nel periodo compreso fra lunedì notte, giorno dell’ultima riunione dell’associazione prima di quella che in programma per ieri, e martedì notte ha devastato ogni cosa, senza lasciare dietro di sé alcun minimo resto. Ancora una volta un gesto vile, messo in atto dai soliti, ormai tristemente “famosi”, ignoti che, dopo aver forzato il lucchetto che blocca la porta di ingresso, si sono infiltrati nell'unica stanza arredata, infatti l'associazione era in fase di trasloco nella nuova sede, e qui, dopo aver rubato un nuovissimo computer completo di stampante, hanno appiccato il fuoco con del liquido infiammante. L'amara scoperta è avvenuta solo dopo tante ore dal misfatto e, purtroppo, quando tutto ormai era distrutto. Oltre al danno, ovviamente, resta anche la beffa di non essersi accorti di nulla, nonostante il locale insista in pieno centro abitato, a due passi dalla chiesa e sopra gli ambulatori della guardia medica. Ad accorrere sul posto, oltre ai membri della “Jentilinum”, sono stati i Carabinieri della Stazione di Spezzano Albanese, al comando del Maresciallo Sergio De Cristofaro, gli uomini della locale Polizia Municipale, l’assessore Vincenzo Aita e il vicesindaco Ivan Tiso. A quanto pare nessun segno “premonitore” è stato lanciato prima del folle gesto, così come spiega lo stesso presidente Aps Francesco Mustaro: «Nessuna minaccia né alcuna avvisaglia abbiamo ricevuto. Evidentemente ciò che facciamo non è gradito a Fedula. L’incendio, oltre ad essere un danno per l’Aps e per la comunità, lo è anche per l’amministrazione comunale che ci sta appoggiando ed aiutando. Probabilmente il gesto è indirizzato proprio a quest'ultima, cosa che sarebbe ancora più grave». Le indagini degli inquirenti continuano, nella speranza di trovare presto i colpevoli.
Em. Arm.
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