Il salone degli Stemmi della Provincia di Cosenza ha ospitato un evento culturale ed enogastronomico di alta qualità del gusto: la presentazione del “Golosario” 2008, guida alle cose buone d’Italia di Paolo Massobrio (nella foto con prof.ssa Maria Zanoni).
Ad accogliere il critico enogastronomico milanese, fondatore del Club Papillon, è stato Francesco Saliceti, responsabile regionale del Club Papillon della Calabria, che ha coordinato gli interventi di presentazione della meritoria opera di Massobrio.
Alla guida dei luoghi del gusto e dei produttori di cose buone di tutte le regioni italiane si affianca “Adesso 2008”, 366 giorni da vivere con gusto.
Elegante e raffinata la veste grafica di un’opera che lo stesso autore definisce: “ Non un’agenda, ma il diario della vita. è il ricordo che diventa memoria, è la famiglia che non ti abbandona mai, perchè il gusto l’hai scoperto lì” - afferma Paolo Massobrio, dall’alto della sua esperienza - si occupa da oltre vent’anni, come giornalista, di enogastronomia e di economia agricola.
Massobrio ha curato con passione l’opera, nell’intento di portare la bellezza ed il gusto nella famiglia, distratta e frettolosa dell’era Internet.
Il volume, illustrato dall’artista milanese, Letizia Fornasieri, coniuga arte, saperi e sapori, nelle sue sezioni dedicate al gusto, ai consigli per la spesa e la casa, al vino, al giardino.
Dalle pagine traspare chiaramente il gusto per la vita, per i prodotti tipici, genuini, per i sapori e gli odori di antica tradizione, che rischiano di scomparire negli anni del Fast Food e del frettoloso self service. La società sazia e consumistica di oggi, col progressivo livellamento delle classi sociali, l’avanzata inarrestabile della massificazione dei gusti e delle abitudini, la desacralizzazione dell’esistenza, sta sgretolando gli antichi modelli. E in funzione di un’alimentazione standardizzata, omologante, all’insegna degli stili moderni, self service e fast food, si è molto allontanata dagli antichi modelli, basati sulla socialità, sullo stare insieme a tavola, sulla dimensione conviviale, sulla comunicazione, sulla lentezza della cottura, sulla genuinità e salubrità. Lo affermava con forza nel 2003 il volume “Salute e pane asciutto. Mediterraneo tra cultura dell’alimentazione e stile di vita”. Lo studio di Cauteruccio e Zanoni, invita al recupero ed alla valorizzazione delle risorse del territorio calabrese, che sono sì un prodotto economico, ma anche un bene culturale. Vanno adeguatamente protetti e valorizzati i prodotti enogastronomici tradizionali, i cui metodi di conservazione, lavorazione e stagionatura risultano consolidati nel tempo, nella cultura e nella tradizione della nostra terra. L’attenzione alle valenze simboliche, sociali e culturali dei cibi, alla scelta oculata tra ciò che fa bene mangiare e ciò che è opportuno evitare, è segno di sensibilità, di rifiuto di un’alimentazione sostanzialmente “artificiale” della società postmoderna. La dieta mediterranea appare, dunque come l’antidoto al “villaggio globale alimentare”, alle attuali manipolazioni e combinazioni che ribaltano la dieta tradizionale. Così, Paolo Massobrio, che nel suo volume ha riservato ampio spazio alle eccellenze calabresi, invita a mangiare sano, cucinando con passione, perchè il cibo è cultura.
Nessun commento:
Posta un commento