domenica 2 marzo 2008

Richiesta al Partito Democratico di candidatura alla Camera dei Deputati di un LSU

Alla cortese attenzione di Walter Veltroni • Partito Democratico • Piazza Sant’Anastasia, 7 • 00186 - Roma • Anticipata a mezzo fax allo 06.67547319 • P.c.: Goffredo Bettini, Dario Franceschini, Marco Minniti • Agli organi si stampa
A pochi giorni dalla scelta dei candidati alle elezioni politiche che dovranno rappresentare i calabresi in Parlamento, siamo costretti a denunciare ulteriormente la condizione lavorativa e salariale dei precari calabresi, che per un’intera generazione non è più di sostegno e di attesa come doveva essere nelle premesse, bensì di precariato cronico e di drammatico disagio sociale di lavoratori e lavoratrici che non hanno diritto ad uno stipendio, ma solo ad un sussidio, concesso dopo tanti sacrifici, costretti più volte a scioperare per ottenerlo. «Ci sta a cuore» la Calabria e l’Italia, la necessità di quel rinnovamento all’interno dei partiti e delle istituzioni che il PD ha seriamente avviato ed insieme il futuro dei lavoratori dei diritti negati, del loro impegno di persone ormai indispensabili nei piccoli enti locali calabresi, perché da oltre 10 anni contribuiscono attraverso i loro servizi efficienti, efficaci e gratuiti per rendere migliore la qualità della vita di singole persone e intere comunità. Ma a distanza di questi ultimi dieci anni per gli oltre diecimila, tra uomini e donne, che hanno avuto nel lavoro precario l’unica speranza per sopravvivere con le loro famiglie, non è cambiato niente, come le inamovibili poltrone di politici regionali e nazionali che durante le campagne elettorali hanno promesso la stabilizzazione del lavoro precario e puntualmente non l’hanno mantenuta. Per superare la grave situazione economica e sociale calabrese, che, riteniamo, con l’impegno e la buona volontà da parte di tutti risolvibile, soprattutto per l’atavica disoccupazione, la più alta in Europa, con le problematiche di sottosviluppo affrontate da politici calabresi con superficialità, come il precariato, con il continuo rimbalzo di responsabilità, è necessario contribuire ad un ricambio generazionale del ceto politico locale. A riguardo chiediamo al Partito Democratico la candidatura di un nostro collega LSU, come del resto il PD ha già proposto nelle regioni del Centro e del Nord Italia, per l’evidente ragione che vive quotidianamente le problematiche della difficile condizione del lavoro precario e dei tanti disoccupati calabresi che devono lasciare la propria terra per cercare lavoro altrove. Poniamo all’attenzione del PD la possibilità di candidare in Calabria, alle prossime elezioni politiche, per la Camera dei Deputati, un lavoivoratore socialmente utile, in grado di poter offrire un contributo propositivo e fattivo per «la lotta alla precarietà, per un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito». Lo chiediamo con l’impegno di continuare a svolgere, da precari, «una funzione di coscienza collettiva» all’interno del PD sui temi dell’occupazione stabile e duratura, e perché siamo convinti che il PD ha deciso di lasciare ai vecchi schieramenti incrostazioni, connivenze, impreparazione, arroganza, assenza e mafia. «Si può fare», l’inserimento nella lista per la Camera dei deputati un LSU sarebbe un segnale forte per la Calabria dei baroni feudali della politica, candidare un lavoratore precario per meglio rappresentare in Parlamento l’offuscamento totale delle coscienze e il non ritorno a qualsiasi inserimento sociale e familiare dei lavoratori e delle lavoratrici che non hanno un lavoro stabile e dei disoccupati.
Cosenza, sabato 1 marzo 2008.
Giovanna Azzimmaturo; Giovanni Conforti; Giovanni Muto; Gino Pettinato.

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