Trebisacce. Gianni Mazzei si esprime sulla mancata visita del Sommo Pontefice presso l'Ateneo La Sapienza di Roma
Benedetto XVI annulla la prevista visita all’Università “La Sapienza”. Anche se il Viminale ha rassicurato sulla sicurezza, il pontefice ha declinato l’invito del Rettore Magnifico. La visita avrebbe dovuto verificarsi il 17 gennaio, ma si è ritenuto opportuno soprassedere all’evento. A seguito di ciò Gianni Mazzei stimato docente del liceo esprime il proprio pensiero: "Affermo con chiarezza l'errore a contestare il papa, per i seguenti motivi: 1) Non si può dire eventualmente si al Papa precedente e all'attuale no, come se il ruolo fosse subalterno a chi lo incarna. Il Papa incarna un duplice ruolo: a) L'autorità morale, portatrice di valori condivisi anche dal mondo laico; b) Capo dello Stato Vaticano. A ciò si aggiunga tutta la storia e tradizione della chiesa cattolica nella società italiana; 2) Dubito di quest'affermazione orgogliosa dei 67 docenti circa il ruolo della libertà di ricerca, per diverse ragioni: 1) Molti in italia diventano docenti, non certo per merito, ma per cooptazione dell'ambiente universitario (è un eufemismo per dire raccomandazione o addirittura corruzione); 2) Tale libertà di pensiero e di ricerca non l'hanno quasi mai fatta vedere poi nel degrado politico e culturale della nazione cui sono succubi e subalterni: altro che intellettuali organici! 3) Quale ricerca e conquista scientifica, specie in alcuni ambiti, costoro hanno prodotto? 4) Ricerca e libertà non si identifica con intolleranza. Demagogia e falsità del mondo politico, sia di destra che di sinistra. Demagogia da parte della destra che strumentalizza la cosa e qualsiasi aspetto favorevole al suo modo d'intendere il mondofalsità e ipocrisia della sinistra, specie di quelli che si dicono cattolici (ah, Rosy Bindi!) che su aspetti fondamentali ammettono molto furbescamente la duplice verità (una politica e una di coscenza), anzi addirittura, criticano il papa che parla forte e chiaro. E' un degrado profondo della società: questo Papa dice le stesse cose (e non può essere diversamente) che avrebbe detto il precedente, di cui per altro era la mente ispiratrice per aspetti dottrinari. Ora, si può accettare un principio solo perchè uno ha minor o maggior carisma, se viene visto o no come sconquasso politico di ideologia (del comunismo ecc )? Si giudica l'effetto, l'immagine, non certo si tiene conto della sostanza. E come al solito, finirà, nel bizantinismo della società italiana, in distinguo, postille, dibattiti consumati nell'arco di una settimana e tutto ritornerà come prima o peggio: I gattopardi ormai non stanno solo a montecitorio ma in ogni angolo della nazione e forse in ogni piega di noi italiani”. Gianni Mazzei
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Castrovillari. Docenti e Dirigente scolastico del Liceo Scientifico "E. Mattei" sottoscrivono un documento di solidarietà a Benedetto XVI
Un gruppo nutrito di docenti del Liceo Scientifico "E. Mattei" di Castrovillari (CS), insieme con il loro dirigente scolastico, professore Angelo Rennis, ha sottoscritto un documento di solidarietà a Benedetto XVI per i fatti accaduti in questi giorni che hanno visto mortificate la libertà di espressione e la capacità argomentativa e critica, cose care al nostro sistema culturale occidentale.
Il documento, titolato “DOV’E’ FINITA LA SAPIENZA?” recita: “ A riguardo degli ultimi avvenimenti relativi alla mancata visita di Benedetto XVI all’Università de La Sapienza di Roma, riteniamo dover esprimere solidarietà al Santo Padre per l’estremo rispetto che portiamo alla Sua persona oltre che al suo indiscusso e profondo spessore culturale umiliato e ridotto da un numero risicato di docenti la cui lettura ideologica e parziale non è degna della significativa, ampia e realmente laica, perciò democratica, tradizione culturale dell’Ateneo in questione”.
“Di un vero e proprio attacco alla democrazia si tratta, lo si afferma in un ampio e articolato fondo di prima pagina del Corriere, a firma Ernesto Galli della Loggia, il quale afferma tra l’altro: “C’è l’idea che in una democrazia che vuole essere tale la religione debba essere esclusa da qualsiasi spazio pubblico… Idea inquietante che mette inevitabilmente capo a una sorta di obbligatorio laicismo di Stato, di pubblica preferenza sociale accordata all’irreligiosità: tutta roba in cui l’autentica tradizione liberale si è sempre ben guardata dal riconoscersi, ravvisandovi giustamente una più che probabile anticamera del dispotismo”. (“Laicismo obbligatorio”, in “Corriere della Sera”, 15 gennaio2008)”. ”Quanto sono lontani questi epigoni del laicismo dall’apertura del laico e illuminista Voltaire, al quale si attribuisce - è scritto ancora nel documento- questa frase: “Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo”!
Riteniamo che la tradizione del nostro liceo riconosca e abbracci- concludono i docenti del “Mattei”- il criterio della libera discussione, del confronto aperto e scevro da pregiudizi, della crescita degli alunni attraverso il paragone dialettico con le diverse esperienze culturali presenti e per tale convinzione ci dissociamo totalmente da quanti possano pensare di fare della Scuola e delle Università palestra delle proprie ideologie e delle proprie opinioni piuttosto che avventura libera del pensiero e delle idee tradotti in contenuti rigorosamente meditati, appresi e confrontati”. Liceo Scientifico "E. Mattei" - Castrovillari
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Una dichiarazione dalla Compagnia delle Opere della Calabria
Quello che impressiona nella vicenda del Papa è riscontrare come i corifei della difesa della diversità non riescano proprio ad accettare che qualcuno sia diverso da loro, probabilmente perché ¨ l'ideologia “è semplicemente un discorso sulle idee, non una vita, una esperienza e quindi, chi la pratica, non può essere leale. E hanno preso lo schiaffone, perchè la realtà è testarda e non si lascia facilmente sottomettere. Come bambini presi alla sprovvista ritrattano, ridimensionano "Ma noi non volevamo questo, volevamo solo dissentire civilmente..." . Certo, con le sceneggiate dei loro guitti, con gli insulti, con un folklore del tutto inadeguato ad accogliere colui che in mezzo a noi accompagna il Dio fatto Uomo. Nessuno ha parlato del danno che queste elucubrazioni mentali portano al cuore e alla mente di quei ragazzi che in buona fede finiscono col credere di difendere un ideale scimmiottando modi e slogans superati, atteggiamenti provocatori che la vita, quella di tutti i giorni, farà loro pagare, nessuno ha parlato del turbamento di chi deve assolutamente gridare l'insulto per sentirsi vivo, apprezzato, perchè gli hanno detto che se non grida non è "impegnato", se non è arrabbiato è "borghese", se non sperimenta la morte, non è vivo. Slogans soltanto slogans. Pubblicità .
Il Papa sa, il Papa si è preoccupato della fragilità di questi ragazzi, della possibilità che potessero trascendere, farsi del male. Il Papa si è dimostrato ancora una volta padre di tutte le genti, non patrigno. E non è andato, si è fatto da parte. Cari corifei lugubri e stonati, imparate. Invece di pontificare, imparate. Guardate e cercate di vedere che in quell'uomo, mite e profondamente saggio, c'è tutto il segreto del mondo, di quel mondo che, con tutta la vostra scienza, non potrà mai appartenervi. Se non per Grazia. Più che di indignazione scientifica, si trattasse di insana invidia ? Carla Bonifati - Presidente della Compagnia delle Opere della Calabria
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