giovedì 17 gennaio 2008

Sibari. Clinica “Madonna delle Grazie”, i lavoratori iniziano la battaglia legale contro i licenziamenti

Nei prossimi giorni tentativo obbligatorio di conciliazione all’Ispettorato del lavoro provinciale.
La Clinica privata “Madonna delle Grazie” di Sibari da qualche mese ha chiuso definitivamente i battenti, ma la vicenda continua ogni giorno a far discutere. Decine di ex dipendenti della struttura, infatti, hanno deciso di trascinare la vertenza in Tribunale, impugnando il licenziamento. Cosicché già nei prossimi giorni la battaglia legale contro i licenziamenti “illegittimi” inizierà il formale, ma obbligatorio, tentativo di conciliazione presso l’ispettorato provinciale di Cosenza. Ultimo atto previsto dal codice di procedura civile prima che le parti compaiono davanti al giudice del lavoro. Inoltre sulla stessa Clinica Madonna delle Grazie è sotto la lente di osservazione della Magistratura penale. Infatti le indagini sule numerose irregolarità all’interno della struttura proseguono, la Clinica dal luglio scorso è ancora sotto sequestro ed il presidente della Clinalco Srl, proprietaria della stessa, iscritto nel registro degli indagati per presunte violazioni delle norme di sicurezza nei dispositivi elettrici. In tal situazione di forte incertezza e di poca chiarezza, i dipendenti, che ebbene ricordarlo sono da mesi con qualche briciola di stipendio, a tornano in agitazione, in attesa che qualcuno li aiuti. Nei prossimi giorni infatti in programma nuove assemblee con il sindacato di base RdB per decidere il da farsi. Storia questa di padri e madri di famiglia di Cassano, disperati che tutt’un tratto si sono visti privati dell’unica fonte di reddito, poiché chiariscono: “Fuori da questa struttura, non avremo e non abbiamo avuto in questi due mesi nessun’altra opportunità di lavoro, visto che molti di noi sono oramai attempati”. Già nel 2003 la Clinica aveva vissuto una fase critica, anche in quel frangente alcuni sindacati, a parole a sostegno dei lavoratori, nei fatti hanno dato la loro benedizione ai licenziamenti di circa una decina di lavoratori. Stavolta a finire a casa tutti i dipendenti. Tuttavia la vicenda è tutt’altro che conclusa. Resta ancora l’amarezza di molti per l’assoluta ambiguità e poca chiarezza della vicenda. “La proprietà – denunciano – non si è fatta mai viva con i propri lavoratori in tutti questi giorni ed i sindacati Cigl e Cisl nei fatti non hanno fatto altro che assecondare le scelte della stessa proprietà”. Intanto la politica cassanese sulla vicenda è piombata in un’assordante silenzio. Gli unici a non essersi rassegnati sono proprio gli ex lavoratori che chiedono giustizia dopo mesi di illusioni e colossali prese in giro.
da La Provincia Cosentina Pasquale Golia

Nessun commento: