“On.le Presidente (Agazio Loiero, nda), nella qualità di nuovo primo cittadino di Plataci, insediatomi a seguito delle elezioni amministrative comunali espletate nel mese maggio u.s., sono a chiederLe di voler fissare un urgente incontro tra la S.V, gli Assessori competenti, le Organizzazioni Sindacali Confederali in indirizzo ed il sottoscritto, per un esame congiunto del grave, ed a Voi noto, problema della stabilizzazione dei circa 100 lavoratori idraulico forestali comunali di Plataci…” Con queste parole, il sindaco della piccola comunità montana dell’Alto Jonio, Francesco Tursi, informava lo scorso 14 novembre il Presidente della Giunta Regionale della Calabria sulla drammatica situazione cui versano da mesi i lavoratori forestali. Ieri il sindaco Tursi è tornato a sollecitare quella tavola rotonda, incontro necessario e fino ad oggi mai aperto, informando altresì anche gli altri organismi interessati, dato che adesso più che mai, i 100 forestali versano in una “gravissima situazione di precarietà ed indigenza che non consente più di assicurare alle rispettive famiglie una dignitosa vita sociale e, tutto ciò, con grave rischio giornaliero di eventuale compromissione dell’ordine pubblico”. Il piccolo Comune Italo-Albanese del cosentino – come si legge nella nota - non è più nelle condizioni di assicurare legittimamente a questi lavoratori un adeguato numero di giornate lavorative annue. Le attività riguardanti le opere realizzate in questi ultimi undici anni dagli operai idraulico-forestali di Plataci, oltre ad essere risultati interventi necessari per la salvaguardia del territorio e del patrimonio boschivo, hanno rappresentato per questa piccola comunità l’unico motivo di sviluppo in contrapposizione a quel declino che interessano un pò tutti i centri abitati più interni. Infine, il sindaco Tursi ritiene sbagliato ed ingiusto non trattare i lavoratori idraulico forestali di Plataci alla stessa stregua dei lavoratori precari di altri Comuni, già stabilizzati ed in corso di stabilizzazione.
Paride De Paola
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