Spezzano Albanese - Le attenzioni attorno all'idea di impiantare un termovalorizzatore a San Lorenzo del Vallo, sono costantemente sollecitate da una divisione fra i cittadini del fronte del “sì” e quelli del fronte del “no”. Questa volta a prendere posizione è l'Associazione Olio Extravergine -Aps- di Spezzano Albanese che, in una nota, esprime il suo netto dissenso alla costruzione del termovalorizzatore nel territorio della Valle dell'Esaro. I motivi su cui l'Aps si basa sono raccolti nei “rischi alla salute e all'economia agricola della zona”. E' lo stesso Direttore Scientifico Aos, Vincenzo Curci, a precisare: «I termovalorizzatori non sono la soluzione perché non possono bruciare la frazione umida di rifiuti (pari al 40%) né l'inerte (sabbia, metalli, vetro, ecc. -che ammonta al 10-15%). Inoltre non è conveniente che brucino carta e plastica, il cui riciclaggio, infatti, è molto meno inquinante e più vantaggioso dal punto di vista del risparmio energetico (riciclare plastica fa risparmiare il doppio dell'energia rispetto al bruciarla) ed anche dal punto di vista economico». Secondo Curci i costi di produzione di energia elettrica sarebbero “maggiori” rispetto ad una produzione convenzionale (petrolio, metano, eolico, ecc). «Si deve ricordare -continua- che i termovalorizzatori producono cenere e fanghi (pari a quasi il 30% in peso dei rifiuti bruciati) da smaltire poi in discariche. E' evidente che questo non elimina il ricorso alle discariche». Quindi, per risolvere il problema spazzatura, Curci suggerisce di: «Ridurre la produzione di rifiuti con norme nazionali e regionali che penalizzino l'eccesso di imballaggi, i prodotti a perdere, i materiali difficilmente smaltibili; organizzare un efficace sistema di raccolta differenziata non solo di carta, plastica e vetro, ma, soprattutto, della frazione umida (cioè la parte putrescibile) e dei rifiuti tossici (vernici, solventi, ecc.). Infine bisognerebbe costruire un sufficiente numero di impianti di compostaggio dove trasformare la frazione umida in fertilizzante».
Emanuele Armentano
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