venerdì 18 gennaio 2008

Gestione rifiuti in Calabria: Manoccio annuncia le proprie dimissioni

Acquaformosa - «Ha ragione l’assessore all’ambiente Diego Tommasi a sostenere che “le società miste avevano un obiettivo: la raccolta differenziata. Non lo hanno fatto. I Comuni le hanno usate come serbatoi occupazionali”». Con queste parole Giovanni Manoccio, sindaco di Acquafromosa, apre la sua nota stampa in cui preannuncia le sue dimissioni come sindaco. Le ragioni sono tutte spiegate, senza giri di parole, com'è nel suo stile, ed il tutto legato alla “politica sui rifiuti” che, com'è noto, è una spina nel fianco per tanti amministratori. «Tommasi omette però di dire -precisa Manoccio- che i veri ed unici responsabili dello sfascio attuale sono proprio i Commissari per l’Emergenza rifiuti». Con queste parole il sindaco arbëresh riassume le problematiche che in questo momento si vivono nel suo Comune. «La società mista della mia zona -spiega-, la Pollino Spa, ha accumulato debiti per circa 3,5 milioni di euro, senza dare servizi di qualità ai comuni. Le Società miste hanno solo creato un regime di monopolio tra i vari soggetti privati che hanno gestito le varie società nella provincia; hanno fatto concorrenza sleale alla società stessa, formando veri e propri cartelli di interesse. I commissari hanno sempre saputo tutto ciò ma non sono mai intervenuti». E con questa forte denuncia nei confronti del “regime” creatosi attorno alla questione rifiuti, il sindaco preannuncia le proprie dimissioni: «Prima dell’approvazione del Bilancio di Previsione rassegnerò le dimissioni da Sindaco. Questo -spiega- viste le scarse risposte che ho finora avuto dal Commissario ai rifiuti e dalla politica». Il tutto parte dallo scorso mese di luglio, quando è stata avviata ad Acquaformosa la raccolta “porta a porta”. «Per i primi 6 mesi -racconta il sindaco- abbiamo raggiunto una percentuale superiore al 30%, il tutto certificato all’Assessorato all’Ambiente. Il lavoro prosegue attualmente con la distribuzione dei contenitori per il compost domestico, in modo da aumentare la parte differenziata. Nella zona del Pollino -sottolinea- siamo gli unici, assieme al comune di Firmo, ad offrire questo servizio». Ma nel dicembre scorso la scelta del Commissario di far conferire i rifiuti, solo ad “alcuni comuni” della zona, nella discarica di Cassano allo ionio, non è piaciuta. «Ho fatto presente al vice Commissario Falvo che, vista la situazione, il mio comune, nonostante il servizio prestato, sarebbe stato ancora una volta danneggiato dalla scelta del conferimento alla discarica di Crotone. Questo con conseguente aumento di spesa per i miei cittadini, evidenziando che chi fa la differenziata non viene in alcun modo favorito e premiato». E mentre la discarica consortile di Lungro è stata “gestita in modo scellerato”, «ora il conto lo pagano i cittadini che quotidianamente si sforzano di differenziare i rifiuti e che non hanno debiti con il Commissario». Così Manoccio ha deciso di dare mandato ad un legale per verificare se “l’azione dei vari Commissari è stata improntata a una corretta gestione delle risorse”. Ma la linea dura di Manoccio si spinge oltre e se non vi saranno “risposte esaurienti” verrà “bloccata la raccolta differenziata” a partire da febbraio, “non garantendo più neanche la raccolta dei rifiuti solidi urbani”. «In ultimo -conclude- vorrei denunciare l’atteggiamento del sindaco di Cassano allo Ionio, che da me interpellato ha agito da buon Ponzio Pilato. Molto spesso le istituzioni del sud non decidono perché credono che sarà il Padreterno ad aggiustare le cose, oppure, come il sindaco di San Lorenzo, credono di essere Padreterno in terra e scelgono, a nome di un intera zona, cose che spesso gli amministratori locali hanno discusso senza che Marranghello vi abbia mai partecipato».
Emanuele Armentano

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