E’ stato presentato, nei giorni scorsi, a Castrovillari, il progetto integrato per il turismo rurale, ambiente ed ospitalità qualificata denominato “Piano di Comunicazione e gestione ambientale per l’attivazione della carta del turismo sostenibile e durevole applicata alle aree della rete Natura 2000 ricadenti nel territorio del GAL (Gruppo d’Azione Locale) “Pollino Sviluppo”.Il progetto, curato dalla società cooperativa “SILVA” - che si occupa di servizi, iniziative e lavoro per la valorizzazione dell’ambiente - in collaborazione con la struttura tecnica del GAL “Pollino Sviluppo”, si propone di attivare tutti quei processi locali che possano portare all’elaborazione di un Piano di comunicazione e gestione ambientale finalizzato all’attivazione della Carta del turismo sostenibile e durevole per la Rete Natura 2000 territoriale. Anche al fine di valorizzare e tutelare il patrimonio naturale e boschivo che proprio nelle aree SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS, che compongono la Rete Natura 2000, ricadenti nel territorio del GAL Pollino Sviluppo, sono presenti con elementi di biodiversità legati agli ecosistemi forestali di rilevante interesse. Natura 2000 è, infatti, una rete di siti ecologici considerati di grande valore: habitat naturali che ospitano eccezionali esemplari di fauna e flora. La costituzione della rete ha l’obiettivo di preservare la biodiversità dei luoghi, tenendo in considerazione le esigenze economiche, sociali, culturali e regionali in una logica di sviluppo sostenibile.
Esistono due tipi di siti nella rete Natura 2000: le zone di protezione speciale (ZPS) e le zone speciali di conservazione (ZSC), che vengono scelti dagli Stati membri dell’Unione Europea. La designazione delle zone speciali di conservazione avviene con la proposta di Sito d’Interesse Comunitario alla Commissione Europea. Dopo l’approvazione da parte della Commissione Europea il pSIC viene iscritto come SIC, ovvero come Sito d’Interesse Comunitario per l’UE e integrato nella rete di Natura 2000.
La Carta europea del turismo sostenibile rientra nelle priorità mondiali ed europee espresse dalle raccomandazioni dell’Agenda 21, adottate durante il Summit della terra a Rio nel 1992 e dal VI Programma Comunitario di Azione per lo sviluppo sostenibile. E’ un’esperienza applicata a diversi Parchi Nazionale.
Il progetto di SILVA e GAL “Pollino Sviluppo” parte dall’individuazione di macroaree di interesse ambientale e socioeconomico essendo buona parte del territorio interessato dalla Zona di Protezione Speciale IT9310303 “Pollino-Orsomarso”, istituita con delibera di Giunta regionale nel 2005. La Carta, sostenuta da un Piano di comunicazione ambientale orientato a coinvolgere la popolazione locale in un percorso di consapevolezza e valorizzazione dei beni ambientali e a qualificare l’immagine dell’area verso l’esterno, in termini di visibilità e promozione, è un primo passo per fornire a partner locali (pubblici e privati) opportunità di orientamento di scenari di sviluppo futuro, integrate con le linee di sviluppo comunitario della rete Natura 2000.
Nel territorio del GAL e, quindi del Parco Nazionale del Pollino sono state individuate quattro macroaree: Civita, Laino Castello, San Donato di Ninea e Morano Calabro dove, per l’appunto, sono presenti SIC e ZPS.
Il Piano di gestione per il turismo sostenibile e durevole delle aree Natura 2000, l’attivazione locale della Carta del Turismo Sostenibile e il Piano di Comunicazione Ambientale (Locale) della Rete Natura 2000 e della Rete Ecologica Locale, si rivolgono ai principali portatori d’interesse: autorità amministrative e governative a livello locale e organi di tecnici e di controllo; operatori commerciali e turistici; comunità locali, agenzie educative, istituzioni scolastiche; organizzazioni ambientaliste; turisti e visitatori dell’area; mass media.
Gli obiettivi del progetto, in sintesi, contemplano la condivisione territoriale di un documento di programmazione e gestione del territorio sia per l’aspetto ambientale che per l’aspetto della fruizione e dello sviluppo turistico.Il progetto si propone anche come un’azione propedeutica che sia in grado di originare opportunità future di sviluppo e nuove strategie di gestione del territorio dove ambiente e sviluppo possono concretamente essere legati e dove l’uomo possa originare “buone prassi” da replicare.
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