lunedì 18 febbraio 2008

Restauro in corso per la Chiesa Madonna della Pietà di Trebisacce

La Chiesa Madonna della Pietà, con Parroco Don Gaetano Santagada, si presenta delimitata da rete di sicurezza e ponteggi per l’edilizia. I lavori che la ditta Mariano Mirabelli di Rende effettuerà serviranno a restaurare e a mettere a norma di sicurezza anche da un punto di vista sismico l’intera struttura che comprende anche l’ex asilo parrocchiale. Lavori questi necessari e utilissimi anche se la comunità trebisaccese avrebbe preferito l’abbattimento completo della Chiesa per un allargamento dell’area con un nuovo progetto più adeguato alle esigenze reali della comunità parrocchiale. La Parrocchia come competenza abbraccia il territorio che dalla località più o meno torrente Saraceno arriva in Via Fiume (ufficio Postale della marina) dove nella zona è risaputo il numero degli abitanti è cresciuto e lo spazio della Chiesa è oggi inadeguato. Non è un caso che durante cerimonie religiose molto partecipate diversi fedeli restano fuori e sostano nella piazzetta antistante alla chiesa oppure è necessario celebrare fuori la Santa Messa per consentire a tutti la diretta e personale partecipazione al momento sacro. Pare però che la Sovrintendenza ai beni culturali abbia posto,assumendo un atteggiamento contraddittorio, il veto all’ampliamento totale e ne abbia, però, consentito la messa in sicurezza, con “abbattimento” dell’ex asilo. La riflessione che passa però è che la mia ignoranza è alta in quanto non riesco a vedere nelle mura della Chiesa “mattoni” di grosso pregio e valore,né sui muri dell’ex asilo. Piuttosto recuperando l’area fino alla “fontanella” sita vicino al muro della navata di sinistra della Chiesa avremmo avuto maggiore spazio al quale aggiungere una parte di quello della piazzetta. Così facendo, si ha l’idea, che la costruzione adeguata della Chiesa oggi verrebbe consegnata al futuro come “bene culturale”, di grande valore e molto funzionale. Ovviamente ci sono stati limiti,vincoli e quant’altro per non farlo. I progettisti per il restauro sono l’Ing. Giuseppe De Salvo e l’Arch. Umberto Celico, che già diversi anni fa, hanno impiegato più tempo a trovare valide soluzioni per il progetto di restauro che non a redigere sull’area ‘ex novo’ il progetto. Per dovere di cronaca si ricorda che il merito della pratica e della progettazione e di una sostanziosa parte del finanziamento è da riconoscere alla precedente amministrazione con Sindaco Antonio Mundo e responsabile dell’area tecnica l’Arch. Pasquale Palmieri e l’altra metà del finanziamento, circa 250.000 euro arrivano invece dalla Cei (Conferenza Episcopale Italiana). Il merito quindi alla precedente amministrazione di aver avviato l’iter procedurale e progettuale e il demerito di non averla allargata, comprendendovi anche l’ex asilo. All’attuale amministrazione il merito di aver curato e sbloccato l’ostacolo procedurale che si è venuto a creare tra la precedente amministrazione e la Sovrintendenza ai beni culturali e l’avvio dei lavori di restauro nell’interesse dell’intera comunità che finalmente si sente considerata e ascoltata e a termine lavori anche sicura di poter ascoltare in tranquillità le omelie di Don Gaetano all’interno di una struttura antisismica.

Franco Lofrano

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