Le calde temperature di questi ultimi giorni non fanno che richiamare la prossima stagione primaverile, e con essa, l’avvio di tutta una serie di interventi che interessano gli operatori turistici di Villapiana: i lavori di ripristino negli stabilimenti balneari, la pulizia del verde urbano, e così via.
Ancora cinque mesi e la cittadina jonica si ripopola dei primi turisti, e con questi si rianimano anche le strade del litorale urbano.
Pochi mesi ancora e Villapiana si ritrova ad essere l’ombelico di un mondo brioso senz’altro, ma anche fatto di quel ingorgo stradale che non piace a nessuno: turisti, residenti, addetti alla pubblica sicurezza e mezzi di emergenza.
Soffermandoci sul Piano Stradale delle due frazioni costiere, Lido e Scalo, possiamo già presumere l’estate 2008 come una fotocopia di quella precedente, con gli stessi problemi e le stesse difficoltà di sempre: Troppe le autovetture per gli spazi disponibili destinati come parcheggio.
Tra l’altro Villapiana Lido viene raggiunta anche da un enorme flusso di turisti “pendolari” provenienti dai centri abitati interni, e questo non fa che aumentare quel serpentone di auto che si ingolfa a ridosso dell’unico passaggio ferroviario.
Pochi spazi per parcheggiare quindi, e le auto affollano anche le piccole aree libere lungo le strade, ristringendo ulteriormente la corsia di marcia.
Spesso però, gli intralci che intoppano gli automobilisti sono proprio quei vacanzieri che si avviano al mare a piedi, con le carrozzine dei figlioletti, e con le loro ampie sacche piene di teli da mare, giochini da spiaggia, materassini e chissà quale altro oggetto ingombrante.
Si scorgono scie di turisti districarsi tra le auto in colonna, con i piccini stretti a loro, sopra l’asfalto infuocato e sotto un torrido sole impietoso. Troppo pochi i marciapiedi “calpestabili”, molti dei quali occupati (abusivamente?) da pesanti fioriere.
Ed anche per la prossima estate, salvo improbabili miracoli, Villapiana non avrà i suoi tre sottopassi ferroviari, le tre opere stradali che dovrebbero, assieme alla realizzazione dei raccordi, lungomare ed altre strade interne, risolvere l’annoso disagio dovuto al traffico.
Ma siamo sicuri che questi sottopassi siano davvero così miracolosi?
Nella vicina Sibari, in opposizione alla realizzazione di due sottopassi che dovrebbero sorgere li dove oggi posizionano le barriere ferroviarie, il “Comitato popolare contro i sottopassi” ha raccolto quasi 1150 firme per dire NO al progetto. Tra le ragioni del Comitato, oltre a denunciare la non idonietà dell’area ad ospitare tali opere, perchè composta da terreni alluvionali di recente formazione, inconsistenti e saturi d’acqua, ci sarebbe anche l’aspetto economico che la cittadinanza dovrebbe sostenere, una volta realizzata l’opera, per mantenere in funzione le pompe idriche di sollevamento; una spesa che si aggirerebbe attorno alle 300 mila euro annue.
Paride De Paola
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