giovedì 10 gennaio 2008

Sicurezza parco eolico di Terranova: Veltri attende risposte

Nel corso della conferenza stampa di fine anno, tenutasi a Terranova da Sibari nei giorni scorsi e voluta dal sindaco Eugenio Veltri, non si poteva far a meno di parlare della delicata questione che, nei primi giorni di dicembre, ha interessato il parco eolico “Marco Aurelio Severino” della stessa cittadina sibarita. Lo ricordiamo, infatti, che la torre “T4”, ubicata in località “Don Michele Scuse”, è stata coinvolta in maniera “oscura” dalla rottura di uno dei tre bracci che formano l'elica. In quella occasione si era registrata la frantumazione del braccio in tanti pezzi, alcuni anche di dimensioni considerevoli (oltre i 5 mt), che erano finiti per le campagne introno, fino ad una distanza di quattrocento metri. L'incidente, per fortuna senza conseguenze, aveva reso necessario la chiusura di quattro giorni di tutta la strada che attraversa la zona, con una ordinanza del comandante della locale Polizia Municipale Attilio Piraino. Tutto ciò aveva provocato delle conseguenze negli ambienti politici, che nel corso del consiglio comunale si erano sviluppate con la richiesta, da parte dell'opposizione, di convocare una commissione terza per l'esame del caso. In quella occasione Veltri aveva categoricamente escluso tale possibilità, anche perché gli uffici comunali, tramite il dirigente dell'Utc Salvatore D'Amico, avevano chiesto una relazione alla Gamesa Energia Italia, produttrice degli aerogeneratori, per tutte le delucidazioni del caso. Nel corso della conferenza il sindaco, sulla vicenda, ha sottolineato: «Preciso che l'eolico lo abbiamo adottato con lo spirito della salvaguardia ambientale ed in pieno accordo con il trattato di Kyoto. A prescindere da ciò, la nostra priorità come amministratori resta comunque quella di tutelare la salute dei cittadini. La questione che ci riguarda, di per sé, è molto complicata. Se nelle indagini scopriremo che c'è qualcosa che non va, allora la Gamesa dovrà smontare l’impianto o quantomeno sostituire la pala in questione». E' stata molto critica, dunque, l'affermazione del sindaco che, stando alle sue parole, si è messo subito in moto per avere chiara la situazione. «Al momento -ha fatto notare- i pali non sono più in funzione, anche se non ne conosco il motivo. Quello che so è che venne a trovarci un ingegnere dell'azienda al quale abbiamo espressamente detto, senza polemica, che, qualora le indagini in corso verificheranno la sussistenza di qualcosa che non va, dovranno smontare l’impianto o quantomeno sostituire la pala. Su questo siamo irremovibili, perché la nostra priorità è la tutela della salute dei cittadini». Fra le cause accreditate, ha spiegato, restano quelle di forti raffiche di vento o lesioni provocate dal trasporto. Quel che è certo è che adesso si attendono delle risposte definitive, anche perché se il tutto fosse dovuto a “difetti” interni, si metterebbe in seria discussione la sicurezza di tali impianti.
Em.Arm.

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