Una ragazza di sedici anni, Deborah Pugliese, di Trebisacce (Cosenza), e' morta venerdì pomeriggio all'ospedale dell'Anunziata di Cosenza a seguito delle ferite riportate in un incidente stradale sulla strada provinciale 283 che lega Villapiana con Trebisacce. La ragazza era a bordo d'un ciclomotore assieme a M.S., 17 anni, di Sibari, quando nel territorio comunale villapianese il due ruote e' stato investito da un'auto. Inizialmente trasferita in prognosi riservata alll'ospedale di Trebisacce, l'adolescente e' stata successivamente trasferita nel nosocomio di Cosenza, dove e' deceduta. E' invece rimasto nella struttura sanitaria della cittadina ionica M.S., giudicato guaribile in venti giorni. Sul caso la Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta per verificare eventuali responsabilita'. Sull'indagine indagano i carabinieri di Corigliano. (AGI)
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Trebisacce. Deborah Pugliese non è più con noi
Ancora un piccolo angelo è salito in cielo. E’ Deborah Pugliese del 1992, studentessa della prima A corso Igea. Giovanissima, dolce, responsabile, solare, una “bambolina” viene definita dagli amici e conoscenti. Sono le ore 18,45 circa di giovedì 17 gennaio quando le sirene del 118 rapiscono l’attenzione delle persone e poco dopo la notizia di un grave incidente nel vicino comune di Villapiana Lido. Deborah e M.S., del 1992, viene riferito di Sibari, a bordo di un motorino e altri due motorini con altri amici seguivano il primo e da Trebisacce sulla pericolosissima 106 per Villapiana Lido. Giunti i tre motorini, in direzione Sibari, poco più avanti dell’Hotel Corallo e in prossimità del rifornimento di carburante Erg, una macchina, Alfa Romeo 145, pilotata da un 42 enne di Plataci, proveniente dalla parte opposta svolta per inserirsi nel piazzale della pompa di benzina. Sono attimi e due motorini schivano l’auto, mentre quello con a bordo Deborah non riesce e l’impatto è violento e tragico. Per M.S. i sanitari del 118 rilevano ferite plurime ma non pericolose o comunque guaribili. Debora subito dopo l’impatto riferiscono gli amici si era rialzata,ma poco prima dell’arrivo dei sanitari e dei carabinieri del luogo già cominciava ad accusare un forte malessere. Il 118 constata subito la gravità della situazione e immediatamente l’ambulanza raggiunge l’ospedale di Trebisacce. I medici prontamente si rendono conto che necessita il reparto di neurochirurgia e di conseguenza la piccola Debora viene trasportata presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Ore di panico e di forte preoccupazione per il papà Luciano Pugliese titolare di un panificio nel centro storico e di mamma Caterina Palermo e del fratello Thomas. Deborah è da ore in sala operatoria e i genitori, i parenti e gli amici attendono una qualche “speranza”, ma non è facile neppure per i medici pronunciarsi e “riserbo” è ciò che si respira. La notizia funesta arriva e Debora non è più con noi. Sono le 13,30 del Venerdì 18 gennaio, e su Trebisacce, se inizialmente ci si chiedeva “come sta?” in quel preciso istante arriva la tragica notizia del decesso. Sono ormai le 19,00 e l’abitazione della famiglia Pugliese brulica di persone e lo sconforto e la disperazione trionfa su tutto. C’è Irene Armentano, la sua “sorellina” inseparabile amica e compagna di scuola della seconda C del Corso Igea presso il “Filangieri”, chiusa in se stessa. C’è Pina Stellato che si dispera e non ha più lacrime da versare. Un quadro d’insieme disperato. E per l’intera comunità un angelo a cui rivolgere le preghiere. Franco Lofrano
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Trebisacce. Una moltitudine di giovani per salutare Deborah un ultima volta
“Stiamo morendo in troppi”. Queste le parole, disarmanti, di un giovanissimo con gli occhi ormai stanchi delle troppe lacrime versate, mentre cerca consolazione tra gli amici più intimi. Questi ragazzi, troppo spesso additati, con faciloneria, come bulli e furiosi, oggi mostrano tutta la loro sensibilità, la loro fragilità. Si rendono conto, malgrado la loro tenera età, di essere sempre più spesso protagonisti di vicende luttuose.
Davanti la chiesa di San Nicola di Mira, nella parte più vecchia della cittadina ionica, i ragazzi, moltissimi e provenienti dai tanti centri abitati del comprensorio, attendevano in un solenne silenzio l’arrivo del feretro, partito qualche minuto prima da via Tacito, dove risiedeva la giovane Deborah.
Dalle stradine del centro storico pervengono le note suonate dalla banda musicale; suoni briosi, vitali, proprio come mostrava d’essere la giovane studentessa trebisaccese: felice, vitale, armoniosa.
Dure sono state le parole del parroco don Ciccio Morano pronunciate durante l’omelia. Il sacerdote ha richiamato tutti alle proprie responsabilità e, ricordando i tanti giovani che in questi ultimi anni hanno lasciato troppo in fretta la loro vita terrena, punta il dito verso gli adulti, le istituzioni, la scuola e le famiglie, organismi sempre meno “educatori”, che avvicendano all’altruismo il sentimento del disinteresse e dell’egoismo.
Rivolgendosi poi alla famiglia Pugliese, Luciano, Caterina e Thomas, genitori e fratello della giovane Deborah, e parlando ai tanti che hanno affollato la chiesa ed il piazzale antistante, il parroco li esorta a cercare conforto nella figura del Signore, il Cristo risorto, perché Deborah da oggi vivrà per sempre al suo fianco.
E non può essere diversamente per quella dolce figura che era Deborah, sorridente e disponibile con tutti. La ricordano con affetto le maestre ed i compagni della sua scuola di danza, ed il corpo docenti della Scuola Media C. Alvaro, istituto che la giovane aveva lasciato solo lo scorso anno per poi iscriversi alla Ragioneria della stessa cittadina ionica.
Al termine della funzione, il silenzioso cielo di Trebisacce è stato scosso da botti pirotecnici e ricolmo di palloncini bianchi, mentre a terra, con la banda musicale che suonava a festa, il saluto dei presenti si stringevano al feretro di Deborah in un unico applauso. Paride De Paola
5 commenti:
E' inconcepibile che tu sia dovuta morire così a 16 anni...Io non ti conoscevo ma eravamo nella stessa scuola,chissà quante volte ci siamo incontrate nei corridoi. I prof dicono che eri una ragazza solare,spero continuerai a sorriderci anche da lassù...CIAO DEBORA!!!
Deborù....nn ci posso credere!tu così bella,perfetta..solare,sempre sorridente,dolcissima e simpaticissima...tu nn puoi nn esserci più..adesso qnd vedrò irene nn vedrò più te al suo fianco..quante volte ci siamo incontrate,qnt volte abbiamo chiacchierato e tu??e tu avevi sempre il sorriso stampato...Devo credere per forza ke ci sia un seguito lassù...un angioletto cm te nn può finire la sua vita a 16 anni,continuerai da lassù...addio deborù
deborah...sei stata una ragazza stupenda...io nn ti ho mai conosciuto...bhè abbiam parlato solo una volta...e poi da qll semplice volta ci salutavamo spesso...tu cn qll bel sorriso mi sussurravi "ciao" era un ciao speciale il tuo...pieno di allegria e felicità...ed io,io ke pensavo fra me e me "qnt è bella,vorrei esser tanto come lei...guarda ke sorriso,ke okki,capelli oro...semplicemente perfetta"
e ora...ora sto male ti giuro...ho attaccato la tua foto nella mia cameretta...xkè tu vivrai nel mio cuore per sempre...sto male xkè avrei tanto voluto conoscerti meglio ma nn è ho avuto mai la possibilità!
mondo crudele...non ti meritavi ciò...un grande bacione debby!!!
addio...
piccolina...sei sempre stata la mia bambolina!!!!hai lasciato1vuoto incolmabile dentro me!!!ti amo di bene....SALUTANDOTI AFFOGO!!!!
angelo mio...non sai quanto mi manchi,da morire!!!ti ho sempre voluto bene...non dimenticherò mai il tuo viso, il tuo sorriso,e ancora di più la tua simpatia!!!Ancora nn ci posso credere!ti amo di bene!!!ti mando un bacione enorme...mi mankerai sempre di più
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