Camminando lungo le strade ed i vicoli del centro storico di Villapiana, l’abitato dove risiedeva Gianluca De Marco assieme al papà Aldo, mamma Rosa ed i fratelli Biagio ed Antonella fino al giorno del suo matrimonio con la giovane Maddalena, varcando le antiche porte ed addentrandoci fin’anche la zona più intima del borgo medievale, si avverte forte il grave disagio cui versa ancora oggi l’intera comunità villapianese.
Solo qualche giorno prima, piazza Dante e le arterie principali del paese venivano decorate con le luci intermittenti tipiche del Natale. Si stava entrando nel clima natalizio, festoso, cordiale.
Sabato mattina poi, Villapiana centro si svegliava sotto una leggera spruzzata di neve; sebbene una impalpabile spolverata questa tuttavia bastava a scaldare il cuore ed a richiamare quei sentimenti più dolci, affettuosi.
Quella mattina, la tragica notizia di quanto era successo a Villapiana Lido si scagliava sui familiari e sugli amici di Gianluca con tutta la sua furia demolitrice; e più era forte il legame con i De Marco, più era violento il colpo da sopportare. Il dramma del villino dove vivevano Gianluca, Maddalena e la piccola Jenny si era appena consumato.
In un attimo la piccola cittadina jonica si ritrova nell’occhio del ciclone; i Tg nazionali cominciano a raccontare il fatto. Le telefonate, tantissime, e provenienti da tutte le parti d’Italia, chiedevano conferma per una notizia tanto angosciosa quanto assurda.
I De Marco sono conosciuti in paese come gente normale, tranquilla, ordinata. Il fratello Biagio lavora come falegname in una impresa che fa infissi mentre la sorella, Antonella, insegna in una scuola primaria nel tarantino, dopo essersi laureata presso l’Unical di Cosenza.
Tutti in paese li conoscono come persone laboriose. Lo stesso Gianluca ha lavorato per anni come carpentiere presso l’impresa edile dello zio ed avrebbero ripreso a lavorare in primavera, dopo la breve sosta invernale. E conoscevano bene Maddalena, accolta in paese come una figlia di Villapiana, diplomata ragioniera presso il Filangieri di Trebisacce, paese dove risiedeva con la famiglia, Agnelli, originari di San Lorenzo Bellizzi. Una ragazza dolce, sensibile, discreta. Con Gianluca e la piccola Jennifer facevano un perfetto nucleo familiare.
Poi qualcosa s’è rotto. L’oblio s’impossessa di Gianluca e in un momento si compie il destino delle loro vite. “Non doveva farlo – avrebbero detto i familiari del giovane operaio, sfogando l’amarezza che li stava attanagliando – doveva essere lui a soccombere, a togliersi la vita”. Triste epilogo.
“Non ce li vogliamo al funerale” - avrebbero dichiarato invece gli Agrelli citando la famiglia De Marco. “Lui ce li ha ammazzati e adesso il dolore è soltanto nostro”. Ma in realtà il dolore colpisce gli Agrelli come i De Marco, i Trebisaccesi come i Villapiananesi ed i Sanlorenzani; e quanti hanno avuto modo di conoscere queste persone.
Oggi, il dottor Walter Caruso di Castrovillari, incaricato dal sostituto procuratore Francesco Pellecchia, provvederà allo svolgimento dell’esame autoptico, indagando sui corpi dilaniati delle due donne, per far luce su quanto è accaduto quella notte tra venerdì e sabato scorso.
I funerali saranno celebrati a Trebisacce, presso la chiesa Beata Vergine Maria, la parrocchia della famiglia Agrelli, mentre il giorno indicato, in funzione anche al tempo di esecuzione dell’autopsia sui due corpi, sarà presumibilmente fissata per domani mattina.
E quel giorno, al fianco dei parenti ed amici delle vittime, a Trebisacce ci sarà anche un gruppo a rappresentare ufficialmente la cittadina di Villapiana, come lo stesso sindaco Luigi Bria aveva già comunicato sabato scorso, indicendo per la data dei funerali il lutto cittadino.
Paride De Paola
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