domenica 29 giugno 2008

Pollino - FOSSIL FREE

Il Parco Nazionale del Pollino apprende, dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, come liberarsi dal combustibile fossile con il progetto “Fossil free”, finanziato dall’Unione europea attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. L’idea è quella di affrancarsi dalle fonti energetiche tradizionali e promuovere l’uso delle fonti rinnovabili promuovendo un vero e proprio “laboratorio di sviluppo sostenibile”, contribuendo, al contempo, all’obiettivo generale dell’abbattimento della CO2. Obiettivo, per il quale, tra l’altro, il Parco ha aderito al comitato Parchi per Kyoto. Funzionari e tecnici del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e del Parco Nazionale del Pollino si sono recati, reciprocamente, nelle due aree protette e hanno preso in esame quanto fatto e quanto sarebbe possibile fare, importando il modello veneto, nel territorio calabro-lucano. In particolare sono state esaminate proposte energetiche del tipo fotovoltaico, biomasse e mini-idrico; proposte in tema di riduzione dei consumi energetici; proposte in tema di mobilità sostenibile; proposte in tema di riduzione generale di consumi e di rifiuti. La proposta finale elaborata riguarda un “Programma per un consumo energetico sostenibile nelle strutture del Parco del Pollino” guardando, in particolare a quegli interventi già in fase di attivazione, con copertura finanziaria, tipo la realizzazione del Centro polifunzionale di Campotenese (CS). Ma anche interventi sulla sede definitiva dell'Ente (che sarà inaugurata a settembre) e sui Comandi stazione del Corpo Forestale dello Stato. Come annunciato durante la conferenza stampa tenutasi giovedì 26 giugno nella sede del Parco, a Rotonda, dal presidente Domenico Pappaterra. Con lui, all'incontro con i giornalisti, il presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Guido De Zordo e il vice direttore Stefano Mariech che ha illustrato le attività svolte nel parco veneto nelle aree dimostrative del progetto Fossil Free. Stessa cosa ha fatto l'arch. Giuseppe Bruno per quanto riguarda il Pollino, spiegando alla stampa e alle tv cosa hanno fatto i funzionari dell'Ente recandosi nelle Dolomiti Bellunesi e, di seguito, nel Pollino, dove sono state censite circa cento strutture su cui ipotizzare degli interventi che consentano di praticare il risparmio energetico. Ma anche di mettere in "vetrina", così come fatto nel Parco del Bellunese, delle buone pratiche per educare la collettività e gli amministratori a favorire l'uso di energie da fonti rinnovabili. Le possibili fonti di finanziamento, per il Parco del Pollino, sono, oltre il bilancio dell’Ente Parco, anno 2008/2009, il bando fonti rinnovabili del Ministero dell’Ambiente, il Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico” 2007/2013 e il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) Basilicata e Calabria 2007/2013 – Asse 2 – miglioramento dell’Ambiente e dello spazio rurale. Per Pappaterra il progetto delle Dolomiti Bellunesi e “un’esperienza significativa di un Parco che realizza in tutti i campi le migliori performance”. “Per noi – ha commentato Pappaterra – è stato molto importante acquisire queste competenze, anche perché il Parco del Pollino si candida a attrarre fondi europei nell’ambito degli interventi previsti per la cultura e per le energie alternative”. Inoltre, con questo progetto, sempre secondo Pappaterra, “il Parco si propone di educare all’uso delle energie rinnovabili”. Per il presidente del Parco delle Dolomiti Bellunesi, Guido De Zordo, anche il suo Parco ha da imparare da quello del Pollino. Lo scambio di esperienze, dunque, potrà continuare anche su altre azioni, anche perché “la vita dei Parchi – ha detto De Zordo – è fatta del lavoro oscuro di chi opera nelle aree protette italiane”.

SCHEDA FOSSIL FREE

Il Progetto A.G.I.R.E. POR Aree protette Fossil Free Ha avuto come obiettivo il trasferimento delle conoscenze da parte del Parco delle Dolomiti Bellunesi a quello del Pollino per la pianificazione del progetto "Fossil Free: le aree naturali protette per un sistema energetico sostenibile" in aree dimostrative del Parco.

Promotore e finanziatore: Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione, Direzione Generale per le politiche dei Fondi strutturali comunitari.

Riferiementi: Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) 2000-2006 per le Regioni Obiettivo 1 e Programma Operativo Nazionale di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema (PON ATAS)

Gli enti coinvolti:

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Direzione per la Protezione della Natura) L’Ente Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi (Amministrazione offerente) L’Ente Parco Nazionale del Pollino (Amministrazione beneficiaria) Le autorità di gestione della Regione Calabria e della Regione Basilicata

Un’esperienza “modello”

Il progetto “Area dimostrativa fossil free” del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi fonda sullo sviluppo di tecnologie innovative che sfruttino fonti energetiche rinnovabili. La buona pratica da diffondere costituisce un “caso di eccellenza” in quanto rappresenta a tutt’oggi l’unico caso in Italia e nell’intero arco alpino di progetto integrato di utilizzo di fonti rinnovabili in un’area protetta.

Il Parco Nazionale del Pollino (beneficiario) non ha ancora attivato specifici interventi relativi all’uso sostenibile dell’energia. Il Parco intende iniziare un percorso sul tema, sia per interventi che interessano direttamente i propri consumi energetici, sia per incentivare pratiche virtuose sul territorio da parte di altri enti, dei privati, delle imprese.

Il Parco calabro-lucano è un’area protetta con un elevato grado di antropizzazione, composto da molti centri storici, aree urbane, aggregati rurali, insediamenti produttivi. L’impatto dell’uso di energie non rinnovabili sul sistema potrebbe essere ridotto applicando sistematicamente sull’intera area del Parco modelli alternativi di produzione energetica.

Il gemellaggio con il Parco il Parco delle Dolomiti Bellunesi consente al Parco del Pollino di “sfruttare” un’esperienza positiva già realizzata.

Gli obiettivi del gemellaggio:

Lo studio dello sviluppo di tecnologie innovative che sfruttino fonti energetiche rinnovabili nonché, a campione, di soluzioni orientate all’efficienza energetica degli edifici, effettivamente e progressivamente applicabili allo specifico contesto del Parco Nazionale del Pollino.

Roberto Fittipaldi

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