mercoledì 18 giugno 2008

Centrale del Mercure, Pappaterra all’Enel: “Pensiamo prima alla salute dei cittadini”

Il Presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra ha incontrato ieri pomeriggio, insieme con i consiglieri Gianni De Marco e Giancarlo D’Angelo - presente pure l’arch. Giuseppe Bruno - alcuni rappresentanti nazionali dell’Enel, che aveva richiesto un incontro all’Ente Parco per discutere della Centrale del Mercure, di Laino Borgo (CS). L’Enel ha, infatti, ripreso l’interlocuzione con il territorio incontrando anche gli amministratori locali. Pappaterra ha espresso all’Enel la posizione del Parco. Fermo restando che si è in attesa di conoscere l’esito della Valutazione d’Incidenza Ambientale, richiesta anche dall’Ente Parco alla Regione Basilicata, in sede di Conferenza dei Servizi presso la Provincia di Cosenza, la priorità assoluta, ha ribadito il presidente, è conoscere se la riattivazione dell’impianto comporti problemi alla salute delle popolazioni calabro-lucane che risiedono nella vasta area in cui la centrale è ubicata. Non a caso il Parco del Pollino, ha fatto rilevare Pappaterra, ha aderito alla richiesta del Comune di Laino Borgo di istituire una Commissione medico-scientifica che valuti le conseguenze della messa in funzione dell’impianto sulla salute delle popolazioni. Commissione in cui il Parco desidera indicare un’alta personalità del mondo scientifico. “Desideriamo sapere - ha dichiarato Pappaterra - se la Centrale del Mercure, qualora venisse riattivata, sarebbe nociva alla salute delle popolazioni calabro-lucane che vivono nell’area in cui l’impianto sorge”. I consiglieri D’Angelo e De Marco hanno anche chiesto chiarimenti circa l’approvvigionamento delle biomasse e il depotenziamento della portata prevista, che è di 35 MW. Sull’approvvigionamento Enel si è impegnata a fornire i chiarimenti richiesti dando la sua disponibilità a trovare le soluzioni idonee alla tutela dell’ambiente. Sul dimensionamento della centrale Enel ha, invece, dichiarato che la riduzione dell'impianto comporterebbe una revisione tecnica molto complessa con tempi lunghi non ipotizzabili per un impianto già autorizzato da quattro anni e finito di realizzare nel 2005. In ogni caso il confronto avviato dovrebbe essere solo il primo di una serie di altre riunioni da tenersi nelle prossime settimane.

Roberto Fittipaldi

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